Il Libro virtuale con tutte le lettere da sfogliare
Ettore Majorana:
La corrispondenza manoscritta inviata al suo allievo Rolando Pelizza.
Le lettere elencate sono state vergate di pugno da Ettore Majorana, indirizzate a Rolando Pelizza, consegnate personalmente dall’autore o da emissari di fiducia e per lungo tempo coperte dal vincolo di riservatezza.
In questa lettera Majorana ricorda l’incontro avvenuto il primo maggio 1958; dichiara conclusi gli studi fin qui fatti e promuove a pieni voti il suo Allievo. Si dilunga su consigli e suggerimenti sia sulla sicurezza che sulla costruzione della macchina, e su come dovrà strutturarsi per poter sviluppare il progetto. Conferma che lo schema costruttivo della macchina, che gli fornisce, consente di operare sulle quattro fasi ipotizzate.
- Annichilamento della materia.
- Riscaldamento della materia.
- Trasformazione della materia.
- Traslazione della materia.
Insiste nell’impegno solenne a non utilizzare mai la macchina come arma, ma solo per impieghi civili “per il bene dell’Umanità, che purtroppo sta andando incontro a un terribile disastro a causa del nefasto impiego delle varie scoperte”.
Quindici mesi trascorsi per realizzare il primo prototipo della macchina, purtroppo senza il risultato voluto. Tuttavia Majorana si dichiara soddisfatto che la teoria e la matematica che gli ha insegnato gli consente di andare avanti, e conferma anche che il principio è giusto.
Sono trascorsi oltre tre anni e Majorana si rammarica delle numerose macchine andate distrutte, invita Rolando a rivedere ed applicare delle formule. Lo incoraggia, lo consiglia e gli rammenta che la conoscenza della “sua” matematica lo rende superiore a tanti autorevoli fisici.
Otto anni sono passati e 228 macchine distrutte con conseguente danno economico, ma il risultato è stato finalmente raggiunto. Sarà più facile d’ora in poi completare le altre fasi. Altri consigli su come procedere e l’invito a prendersi un po’ di riposo.
Si rammarica per le conseguenze giudiziarie nelle quali è stato incolpevolmente coinvolto Rolando e addita i due colonnelli quasi responsabili dell’accaduto. Cita l’esperimento teletrasmesso il 16-06-1976 nei due appartamenti predisposti per la prova, che avveniva in presenza dei colonnelli da una parte e di persone amiche dall’altra. Rimarca che quella notte nasceva il terzo figlio di Rolando e che si è dovuto alzare alle 4 del mattino per mantenere l’impegno.
Lamenta le traversie subìte da Rolando con gli USA, il Belgio e l’Italia, ponendo l’accento sul Ministro Plenipotenziario Antonio Mancini, incaricato dal Governo italiano a seguire la vicenda (Persona di grande moralità ed onestà che si è prodigato effettivamente e disinteressatamente a favore della causa). Majorana suggerisce poi a Rolando di rivedere le formule, nel loro codice riservato, per poter attuare la seconda fase, ossia il riscaldamento.
Si congratula per la riuscita della seconda fase, sperimentata il 21 marzo alla presenza di Mancini, Adonnino e Panetta. La prova consisteva nel riscaldare l’acqua circolante in tubi di pvc trasparenti. Mancini scriveva su di una fiancata della macchina “21-03-1981 inizio di una nuova era” e veniva sottoscritta da tutti i presenti. Il giorno dopo, Mancini riferiva la lunga telefonata avuta con il Capo del Governo, che suggeriva tuttavia di far tornare la macchina nella fase distruttiva come prima. I Vertici si preoccupavano solo ad un utilizzo per scopi bellici.
Undici anni di latitanza, contatti mantenuti solo attraverso gli emissari di Majorana e la segretaria di Rolando. Si tenta la realizzazione della terza fase ma Majorana lo riprende per il pericolo occorso. Rolando ha una conoscenza della matematica di Majorana inferiore ai due terzi, e facendosi aiutare per i calcoli da un informatico svizzero incapace di gestirli, ha fatto infuriare il Maestro per il grave pericolo di arrivare alla quarta fase senza controllo, e quindi di scomparire nello spazio. “ti aspetto per tirarti le orecchie ….”
Le riflessioni, dopo l’ultimo colloquio avuto, preoccupano Majorana e prega Rolando di prestare una maggiore attenzione, gli fornisce dei dati ulteriori e lo rimanda alla consultazione del loro codice. Raccomanda lui di non essere impulsivo, ma di procedere con una formula per volta. Fa gli auguri ed allega una lettera per Recami da consegnare a suo tempo. Lettera del 24-12-1996 per il Prof. Recami.
La terza fase è finita, si congratula, ed ora anche la quarta potrebbe essere realizzata. Occorre avere assolutamente una macchina a disposizione e trovarsi insieme per la messa a punto. Come fare? Visti i continui furti precedenti e l’esasperato controllo a cui Rolando è sottoposto suggerisce di trovare un accordo per poter avere la macchina e trascorrere insieme un lungo periodo. Poi la situazione dovrebbe cambiare.
Lettera che rappresenta quasi un “testamento spirituale”. Majorana esalta le qualità umane e intellettive di Rolando e gli rende onore per i sacrifici riportati. Lo scioglie dal vincolo di non rivelare il suo nome, durato quasi 40 anni. Da oggi Rolando, se vuole, può mostrare le foto, le lettere e dichiarare al mondo chi è stato il suo maestro e chi è l’autore di una simile invenzione. Lo esorta a non andare oltre.
L’impazienza di Majorana di concludere la quarta fase. “Tra qualche giorno compio cent’anni” scrive, e stando ai calcoli di Majorana con la quarta fase è possibile ritornare all’età di ventun anni. Comprensibile l’impazienza. Dopo ore di prove Majorana ammette di non essere riuscito nel tentativo e aspetta Rolando.
Lettera di Rolando del 11-01-2006
Rolando scrive a Majorana citando il funerale della morte di Alfonso avvenuta l’8-01-2006.
Lettera di Rolando a Majorana del 25-10-2006
Rolando chiede a Majorana a che punto è con la settima fase; Majorana lo corregge e gli spiega che non è la settima fase bensì una variabile della quarta.
Due Foto del 05_08-1976 e 1986 Due foto a distanza di dieci anni.
Foto e Lettera del 05-08-1996 Maestro e Allievo in attesa della quarta fase.
Le due lettere che seguono sono destinate al Prof. Erasmo Recami.
Lettera del 24-12-1996 al Prof. Recami
Lettera del 20-12-2000 al Prof. Recami
L’altra lettera da consegnare a Erasmo Recami. Conferma i rapporti con il suo allievo Pelizza e comunica la sua preoccupazione per il riscaldamento globale, da Lui previsto già dal 1976, che a partire dal 2000 e fino al 2010 sarà sempre in continuo aumento, con grave pericolo per il mondo intero.